- Per chi?
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Il test PrenatalSAFEè indicato quando si ha:
• Età materna avanzata (>35 anni)
• Quadro ecografico di anomalie fetali suggestive di aneuploidia
• Anamnesi personale/familiare di anomalie cromosomiche
• Partner(s) della coppia portatore di Traslocazione Robertsoniana bilanciata, a carico dei cromosomi 13 o 21
• Screening del primo trimestre (Bi-Test) positivo
• Gravidanze a basso rischioPuo’ essere utilizato in caso di:
• Gravidanze in cui è controindicata la diagnosi prenatale invasiva (es. rischio di aborto spontaneo)
• gravidanze singole ottenute mediante concepimento naturale o con tecniche di fecondazione assistita, sia omologhe che eterologhe
• gravidanze gemellari ottenute mediante concepimento naturale o con tecniche di fecondazione assistita. In queste gravidanze non è ancora possibile eseguire il test per i cromosomi X e Y, ma solo per i cromosomi 13, 18, 21
• precedenti gravidanze andate a termine - Cosa si diagnostica?
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PrenatalSAFEè un esame prenatale non invasivo che, analizzando il DNA fetale libero circolante nel sangue materno, valuta la presenza delle aneuploidie fetali comuni relative al cromosoma 21 (Sindrome di Down), al cromosoma 18 (Sindrome di Edwards), al cromosoma 13 (Sindrome di Patau) e dei cromosomi sessuali X e Y quali: Sindrome di Turner, Sindrome di Klinefelter, Sindrome di Jacobs.
PrenatalSAFEprevede anche l’opzione di un approfondimento di secondo livello, che consente di individuare la presenza nel feto di alterazioni cromosomiche strutturali, quali alcune comuni sindromi da microdelezione (sindrome di DiGeorge, Sindrome Cri-du-chat, Sindrome di Prader-Willi, Sindrome Angelman, Sindrome da delezione 1p36, Sindrome di WolfHirschorn), e la trisomia dei cromosomi 9 e 16.
PrenatalSAFEPermette di rilevare le aneuploidie cromosomiche anche a bassa quantità di DNA fetale (2%), a differenza di altri test che invece richiedono una quantità di DNA fetale >4%.